La mia pastiera napoletana fuori tempo massimo
A casa di un napoletano la pastiera a Pasqua non può assolutamente mancare.
E come dice sempre il mio papà:
"Non fare la pastiera a Pasqua è peccato mortale!"
Allora lo confesso, quest'anno sono rea...
Certo so bene che ora non vale.
Troppo facile cavarsela così, sono fuori tempo massimo lo so, ma sono anche un'arietina testarda e cocciuta e quindi l'ho fatta in ritardo e me ne vanto!
Quando ricevi in dono una ricotta di pecora freschissima colata appositamente per te e delle uova di "gallinella felice", come dice la mia amata Gaietta, come fai a resistere alla tentazione?
Infatti non ho resistito e il risultato mi ha ripagata. Come in ogni ricetta la qualità degli ingredienti che reperiamo conta tantissimo e può fare una differenza abissale.
Non è la prima volta che mi capita di fare la pastiera non in tempo di Pasqua.
Quando i miei amici vengono a cena, spesso esprimono desideri sui dolci che vorrebbero assaggiare e sovente capita che mi chiedano di preparare proprio la pastiera e ovviamente io li accontento sempre volentieri.
Quando i miei amici vengono a cena, spesso esprimono desideri sui dolci che vorrebbero assaggiare e sovente capita che mi chiedano di preparare proprio la pastiera e ovviamente io li accontento sempre volentieri.
Ricordo che mia nonna raccontava che ai suoi tempi le suocere erano solite giudicare le nuore proprio in base a come eseguivano questo dolce. Che diciamolo, non è proprio così semplice da fare!
Forse non proprio difficile, ma di certo laborioso.
Nonna diceva che le strisce erano spesso oggetto di giudizio... troppo larghe, troppo strette, storte, spesse e così via... insomma sono certa che una suocera pistina, volendo avrebbe di certo trovato qualcosa da dire se avesse voluto, che qui dalla frolla alla farcia, alla cottura, di intoppi nel percorso di esecuzione, ne possono accadere a iosa.
Le ricette della pastiera napoletana sono davvero millemila.
Questa che vi riporto qui oggi è quella della mia famiglia e quindi per me ha un sapore e un valore speciale ed inestimabile.
Questa che vi riporto qui oggi è quella della mia famiglia e quindi per me ha un sapore e un valore speciale ed inestimabile.
Noi facciamo prima la crema pasticcera e poi la uniamo alla crema di grano, che non va assolutamente frullato, perchè la consistenza del grano si deve sentire, così almeno sosteneva mia nonna e io sono assolutamente d'accordo.
Allora partiamo con la ricetta che qui la storia si fa lunga.
Se volete farla in tempo di Pasqua vi consiglio di fare la pastiera qualche giorno prima, di solito si fa il giovedì santo, perchè va fatta riposare almeno una giornata prima di assaggiarla.
Ingredienti:(dosi per 2 pastiere grandi e una piccola)
Per la pasta frolla:
300 gr di farina
150 gr di zucchero
150 gr di strutto (o burro, ma non sarà la stessa cosa)
2 tuorli d'uovo (o 1 uovo intero e un tuorlo)
1 cucchiaino di zeste di 1 limone non trattato
Per la crema pasticcera:
4 tuorli d'uovo
150 gr di zucchero
1\2 litro di latte
40 gr di farina
la scorza di 1 limone non trattato
Per la crema di grano:
560 gr di grano già cotto (1 barattolo)
1\2 litro di latte
50 gr di zucchero
1 noce di burro
1 pizzico di cannella
la scorza di 1 limone non trattato
Serviranno inoltre:
500 gr di ricotta di pecora
200 gr di canditi
4 albumi montati a neve ferma
50 ml di acqua di fiori d'arancio
zucchero a velo
Procedimento:
Per prima cosa far sbollentare il grano già cotto nel latte con lo zucchero, la cannella la scorza di limone e una noce di burro, sgranando il grano coi rebbi di una forchetta e lasciandolo cuocere fino a quando abbia assorbito bene tutto il latte ed abbia raggiunto la consistenza di una crema piuttosto densa.
Per la pasta frolla:
Sabbiare la farina con lo strutto (o il burro) fino ad ottenere uno sfarinato omogeneo, aggiungere lo zucchero, le zeste di limone, amalgamare bene e da ultimo aggiungere i tuorli. Impastare su una spianatoia fino ad ottenere una consistenza omogenea, fare una palla avvolgerla in una pellicola e lasciare riposare in frigo per un'oretta. Nel frattempo
Per la crema pasticcera:
Mettere a bollire il latte in un pentolino. In una casseruola che andrà poi sul fuoco, montare i tuorli con lo zucchero fino a quando siano ben chiari e cremosi, aggiungere la farina, mescolando bene con la frusta per non fare grumi e infine aggiungere a filo il latte precedentemente scaldato. Aggiungere la scorza di limone e riporre su fuoco basso, rimestando con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema liscia e mediamente densa. Lasciare raffreddare completamente.
Solitamente preparo la frolla, la crema pasticcera e quella di grano la sera prima e la mattina dopo procedo con il resto della preparazione.
Assemblaggio:
Montare a neve ben ferma gli albumi e tenerli da parte. Con una frusta mescolare la crema pasticcera già fredda e unirla alla ricotta e alla crema di grano sempre mescolando bene. Aggiungere i canditi, l'acqua di fiori d'arancio e da ultimo gli albumi montati a neve, rimestando lentamente con una spatola dal basso verso l'alto per incorporarli delicatamente e non smontarli troppo.
La farcia è pronta.
Su una spianatoia infarinata stendere la frolla che avrete tirato fuori da frigo, lasciandone una parte per realizzare le strisce di decorazione.
Rivestire con carta da forno bagnata e strizzata una tortiera rotonda, meglio se in rame, e adagiarvi il disco di frolla preparato. Riempire con la farcia preparata e rivestire con delle strisce di pasta frolla.
Cuocere a 180°C per circa un'ora fino a che la pastiera assuma un bel colore ambrato. Una volta cotta lasciar raffreddare tutta la notte. Il giorno seguente spolverizzare di zucchero a velo prima di servire.
Vi assicuro che dopo il riposo il gusto migliora.
Provare per credere!
Il profumo di fiori d'arancio che si sprigiona dopo la cottura della pastiera è la cosa che mi inebria di più!
Ed eccola dopo il taglio:
Per prima cosa far sbollentare il grano già cotto nel latte con lo zucchero, la cannella la scorza di limone e una noce di burro, sgranando il grano coi rebbi di una forchetta e lasciandolo cuocere fino a quando abbia assorbito bene tutto il latte ed abbia raggiunto la consistenza di una crema piuttosto densa.
Per la pasta frolla:
Sabbiare la farina con lo strutto (o il burro) fino ad ottenere uno sfarinato omogeneo, aggiungere lo zucchero, le zeste di limone, amalgamare bene e da ultimo aggiungere i tuorli. Impastare su una spianatoia fino ad ottenere una consistenza omogenea, fare una palla avvolgerla in una pellicola e lasciare riposare in frigo per un'oretta. Nel frattempo
Per la crema pasticcera:
Mettere a bollire il latte in un pentolino. In una casseruola che andrà poi sul fuoco, montare i tuorli con lo zucchero fino a quando siano ben chiari e cremosi, aggiungere la farina, mescolando bene con la frusta per non fare grumi e infine aggiungere a filo il latte precedentemente scaldato. Aggiungere la scorza di limone e riporre su fuoco basso, rimestando con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una crema liscia e mediamente densa. Lasciare raffreddare completamente.
Solitamente preparo la frolla, la crema pasticcera e quella di grano la sera prima e la mattina dopo procedo con il resto della preparazione.
Assemblaggio:
Montare a neve ben ferma gli albumi e tenerli da parte. Con una frusta mescolare la crema pasticcera già fredda e unirla alla ricotta e alla crema di grano sempre mescolando bene. Aggiungere i canditi, l'acqua di fiori d'arancio e da ultimo gli albumi montati a neve, rimestando lentamente con una spatola dal basso verso l'alto per incorporarli delicatamente e non smontarli troppo.
La farcia è pronta.
Su una spianatoia infarinata stendere la frolla che avrete tirato fuori da frigo, lasciandone una parte per realizzare le strisce di decorazione.
Rivestire con carta da forno bagnata e strizzata una tortiera rotonda, meglio se in rame, e adagiarvi il disco di frolla preparato. Riempire con la farcia preparata e rivestire con delle strisce di pasta frolla.
Cuocere a 180°C per circa un'ora fino a che la pastiera assuma un bel colore ambrato. Una volta cotta lasciar raffreddare tutta la notte. Il giorno seguente spolverizzare di zucchero a velo prima di servire.
Vi assicuro che dopo il riposo il gusto migliora.
Provare per credere!
Il profumo di fiori d'arancio che si sprigiona dopo la cottura della pastiera è la cosa che mi inebria di più!
Ed eccola dopo il taglio:
una vera delizia!
Voglio virtualmente donare una fetta di pastiera a tutte le mamme che passeranno di qui, per allietarvi il cuore, visto che tra poco sarà la nostra festa!
Come grazie speciale care mamme del mondo, per tutto l'amore, il lavoro, la fatica che ogni mamma moderna fa quotidianamente in silenzio, quasi sempre in modo non eclatante, sopperendo alle mille mancanze che ci circondano, cercando di fare i salti mortali, tra lavoro, famiglia, scuola e il resto della vita che rimane.
Spesso purtroppo l'operato delle mamme passa del tutto inosservato, e non viene minimamente considerato nè riconosciuto, soprattutto dalle istituzioni!
Sono mamma anche io e dunque so di che parlo!
Un abbraccio anche a tutti gli altri che passeranno di qui, ovviamente.
Alla prossima ricetta:
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