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Mini boule di formaggio... al Salone del Gusto della Gente del Fud

By 18:34 , , ,

La ricetta che vi presento oggi è quella che vi avevo già anticipato qui.
E' stata l'oggetto della degustazione, che ho preparato Giovedì 25 ottobre scorso insieme ad Eleonora e che qualche fortunato avventore ha potuto anche assaggiare al Salone del Gusto di Torino
Le materie prime scelte per la degustazione erano due presidi slow food: 
un formaggio caprino il Cevrin di Coazze ed il Sedano Rosso di Orbassano di cui potete leggere le schede informative anche qui e qui.



Ingredienti:
1 sedano rosso di Orbassano
200 gr di Cevrin di Coazze 

semi di papavero

paprika dolce
semi di sesamo
granella di nocciole  

Procedimento:
Dopo aver accuratamente lavato un gambo di sedano,  tagliarlo a piccoli pezzetti e 
lavorarlo insieme al formaggio fino ad ottenere un  impasto omogeneo. Preparare 
diverse scodelline contenenti semini vari: di sesamo, di papavero, granella di nocciole 
e polvere di paprica dolce e metterle da parte. Formare delle piccole palline col 
composto di formaggio e sedano, grosso modo della dimensione di una noce, e 
passarle nei semini delle varie scodelline, per ottenere piccoli bocconcini.  
Volendo si possono anche disporre le boule in pirottini di carta oppure servirli 
direttamente su un vassoio come appetizer.  

Questa foto è di Fabio "Assaggi di Viaggio"

Quest’anno ho avuto l’onore di accedere al Salone del Gusto come membro di Gente del Fud.
Premesso che il Salone del Gusto è sempre comunque un’esperienza totalizzante e meravigliosa per gli amanti del cibo e soprattutto per chi come me è affascinato dai mille modi in cui questo può essere declinato, il poterlo vivere con un forte senso di “appartenenza” dà certamente una marcia in più.
In qualche modo, se possibile, amplifica ulteriormente tutte quelle splendide sensazioni, di curiosità, entusiasmo, stupore, ammirazione che Il Salone sa suscitare, per il solo fatto che queste emozioni possono essere condivise. 
Condivise da tante tantissime persone che hanno la medesima passione: 
scrivere, argomentare, studiare, sperimentare, ma soprattutto assaggiare e “gustare” il cibo, anzi no: del buon cibo!


Il gruppo Garofalo, con Emidio Mansi in testa, è infatti riuscito a portare a compimento un progetto che per me ha dell’incredibile! 
Perché il genio è l’ovvio che nessuno vede… 
Vi invito a leggere in proposito un bell'articolo sulle pagine di Dissapore in cui troverete anche un video bellissimo sull'evento qui.
L’idea di base di Emidio, che ho accettato e quindi condivido pienamente, è stata quella di dar spazio a 137 foodblogger, tra cui ovviamente la sottoscritta, aprendo le porte del Salone del Gusto a noi Gente del Fud, perché fossimo non spettatori passivi, ma parte attiva, protagonisti in grado di raccontare prodotti e produttori attraverso le nostre ricette.
Girando tra gli stand molti produttori erano non poco incuriositi da chi come me indossava la famigerata e curiosa maglietta nera appositamente disegnata per noi da Biscalchin
E la domanda sorgeva spontanea:
“Ma in giro ho visto un sacco di queste magliette, ma quanti siete, e poi cos’è sta Gente del Fud?” 
La curiosità per questo gruppo così cospicuo che ha letteralmente invaso Il Salone del Gusto, poco da fare, era troppa! 
E le critiche invidiose pure, ma su queste volutamente soprassiederò!


Non abbiamo invaso solo lo Spazio Garofalo (e passatemi il termine spazio, non potrei scrivere banalmente "stand", sarebbe troppo riduttivo, era un vero e proprio punto di ritrovo, lì ci siamo conosciuti, abbracciati o riabbracciati, dati appuntamento, scambiati ricette, risate, chiacchiere, e confidenze), ma siamo stati presenti anche fuori stand, occupando di volta in volta gli spazi dei Presidi Slow Food.
Abbiamo anche avuto la possibilità di visitare lo Stabilimento Lavazza e sperimentare il caffè in mille modi, dal più tradizionale cappuccino, che però abbiamo imparato a far da noi... (anche se... non senza conseguenze, vero Anna?) al modernissimo caviale di caffè, una vera delizia per il palato! 


Se posso, ora vorrei racchiudere in un elenco le caratteristiche principali della Gente del Fud (GDF) in cui mi identifico maggiormente e che amo di più.
GDF è una squadra: la cosa più bella della gente nel Fud é che ciascuno apporta il suo personale contributo sentendosi a casa perché si viene accolti a valorizzati per ciò che si è... si condivide un progetto a cui ognuno aggiunge un pezzetto di creatività in piena libertà! 
Questo è un vero gioco di squadra in cui il risultato è sempre mille volte meglio della somma dei singoli!
Ognuno fa la sua parte, grande o piccola che sia, ma ha il suo spazio per raccontarsi e raccontare attraverso il cibo la sua esperienza, il suo gusto, il suo modo di essere, i produttori e i cibi che ama di più. 
E non è una gara per vedere se uno vale più di un altro, ma una condivisione VERA, e ciò che conta se mai, è la credibilità che personalmente si sa dare...

Melanzane africane
GDF è estrema libertà d'espressione: non ci sono cliché precostituiti da seguire, ognuno ha il suo stile, il suo vissuto da condividere.
Ciò che mi piace di Gente del Fud è la “libertà” di esprimere se stessi e la propria creatività in una ricetta, di poterla raccontare e declinare secondo il proprio vissuto, sentendosi però parte, come già detto, di una grande famiglia. 
Perchè cucinare è passione, ma anche condivisione, è raccontarsi e raccontare il cibo, i produttori e le persone che con il loro lavoro hanno permesso di portarlo in tavola. 
Il tutto accompagnato da una perfetta organizzazione “svizzero-napoletana”, come qualcuno ha scritto, condito da tanto tanto entusiasmo e grande gioia!
Infine ciò che mi rende fiera di essere parte di Gente del Fud è che tutto questo viene vissuto da tutti i protagonisti con il più assoluto entusiasmo, con una gioia contagiosa e con sommo divertimento, in un clima di allegria e serenità.
Insomma GDF ha reso possibile un utilizzo davvero innovativo e intelligente di uno sponsor per fare cultura enogastronomica. 
Come? 
Attraverso il sapere e le esperienze di persone appassionate di cibo, che hanno avuto voglia di condividere una passione e di “raccontarla”. 
La vera pazzia di questo gruppo è stata l'aver creduto che si può utilizzare uno sponsor in un modo nuovo, creativo, non banale, ma intelligente e costruttivo.
Per tutto questo ringrazio ancora Emidio, Giorgio, Flavia, Winnie e tutto il resto dello staff Garofalo, che ha reso possibile questo grande evento al Salone del Gusto.

Vi lascio ancora qualche bella immagine di questo Salone che mi ha emozionato..

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